Il diario del Giro d’Italia: Matteo Busato (ventesima tappa)

di Marco Pastonesi

Sestriere (Torino), sabato 30 maggio 2015

Cento anni fa i bersaglieri-ciclisti. Oggi i corridori-postini. Che per “Libri in Giro” e la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza scrivono una pagina del diario della corsa

Saint-Vincent (Aosta)-Sestriere (Torino) di 199 chilometri

Matteo Busato (Southeast)

Era il tappone del Colle delle Finestre. Solo a pronunciarlo, mette paura. Figurarsi a pedalarlo. Però era anche l’ultimo giorno buono per andare in fuga. Ed era anche il modo migliore per esorcizzare e sconfiggere il timore di quella salita metà asfaltata e metà sterrata. E così sono andato in fuga.

Ero già stato in una fuga buona, quella di Forlì, arrivata al traguardo. Ero stato anche in altre fughe, meno buone perché hanno fatto meno chilometri. Anche questa era a rischio. Speravo che il gruppo le lasciasse prendere più tempo, invece siamo sempre rimasti a tiro. E quando il vantaggio era di un solo minuto, ho preferito proseguire con il mio passo.

Mai fatto prima, il Colle delle Finestre. La prima parte, quella sull’asfalto e nel bosco, è umana. La seconda parte è più dura, la fatica si accumula, le ruote non scorrono. Venivo su con il 39×29. Ma ai meno 3 dalla vetta c’era una marea di gente. E sono riuscito a godermi lo spettacolo. Tutti che urlavano, che incitavano, che partecipavano. Bellissimo.

Però, a pensarci, il Mortirolo è stato più duro. Anche quella era la mia prima volta, in più non stavo bene, avevo già tre salite – Campo Carlo Magno, Tonale e Aprica – nelle gambe, e non c’era neanche tutta quella marea di gente a incitarci.

Sono contento, anzi, felice. Questo mio primo Giro lo finisco migliorando. Da domani sera, quindici giorni tranquillo, poi tornerò ad allenarmi, dormendo in un rifugio al Passo Fedaia, sotto la Marmolada, a 2057 metri di altitudine, a mie spese. Per fare i corridori, adesso, bisogna essere un po’ anche alpinisti.

Arrivo: 1) Fabio Aru (Astana) in 5.12’25” alla media di 38,218 km/h, 2) Ryder Hesjedal (Cannondale-Garmini) a 18”, 3) Rigoberto Uran (Etixx-Quick Step) a 24”.

Classifica: 1) Alberto Contador (Tinkoff-Saxo), 2) Fabio Aru (Astana) a 2’02”, 3) Mikel Landa (Astana) a 3’14”.