Date una bicicletta a Fausto Coppi



DATE UNA BICICLETTA A FAUSTO COPPI

Progetto di promozione della lettura e cultura della bicicletta

A cura di Fernanda Pessolano/Ti con Zero/Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza

Dalla nascita, 100 anni fa, alla morte, 60 anni fa

Sostenuto dalla Federazione ciclistica italiana     

Napoli. E’ l’11 novembre 1944. La città è ridotta allo stremo dalla Seconda guerra mondiale: si respira povertà, miseria, fame, corruzione, disperazione. L’Italia è divisa in due dalla Linea Gotica: a nord, i tedeschi; a sud, gli Alleati. Il piroscafo “Città di Orano” entra nel porto e sbarca anche soldati italiani reduci dal conflitto in Africa. Fra di loro, Fausto Coppi: ha venticinque anni, ne dimostra dieci di più, così pallido e scavato, gli ultimi ventitrè mesi li ha passati da prigioniero in un campo di lavoro algerino, ha anche contratto la malaria, eppure è lui che nel 1940 ha conquistato il Giro d’Italia, è lui che nel 1942 ha stabilito il nuovo primato mondiale dell’ora. Sulle banchine c’è una folla di bambini, commercianti, pescatori, e nessuno riconosce il campione. Coppi entra in servizio come attendente del tenente inglese Ronald Smith Towell, della Royal Air Force, di stanza nel Palazzo Antonucci di via San Vito 14, a Caserta, nella frazione di Ercole. Un giorno Coppi va a Napoli, si presenta nella redazione del quotidiano “La Voce” e chiede di parlare con Gino Palumbo, redattore allo sport. Un fattorino annuncia la visita a Palumbo: “Fuori c’è un militare. Dice di chiamarsi Coppi. Vuole parlarle”. Palumbo gli spalanca la porta e il cuore. “Sono qui per chiederle una cortesia. Vorrei riprendere a correre, ma non ho una bicicletta. Ne ho una militare con le gomme piene, che mi riempie di dolori. Il suo giornale può aiutarmi?”. Palumbo ne fa un titolone: “Date una bicicletta a Fausto Coppi”. Rispondono in tre. Viene scelta l’offerta di Giuseppe D’Avino, un falegname di Somma Vesuviana, che regala una Legnano da corsa, color verde oliva. E alla fine di aprile, su quella Legnano, Coppi torna a casa: da Caserta a Castellania, 800 chilometri in cinque giorni. Poi le corse. La rinascita di Coppi e anche quella dell’Italia.

Roma non è una città di biciclette: i colli, il traffico, i sampietrini… Ma con coscienza e coraggio si sta cercando di renderla ciclabile, sia sulle strade sia nella cultura, nella mentalità, nelle abitudini. Un percorso dedicato a Fausto Coppi, il Campionissimo, potrebbe diventare lungo e lento, come spesso succede per chi sceglie di pedalare, eppure è un percorso valoroso e virtuoso, come sempre succede per chi privilegia le due ruote più silenziose e umane.

Perché Coppi? Perché ancora Coppi? Perché sempre Coppi? Per i trionfi: cinque Giri d’Italia, due Tour de France, un campionato del mondo su strada e due su pista, il record dell’ora che durò quattordici anni, tutte le grandi classiche del ciclismo, dalla Milano-Sanremo (tre volte) al Giro di Lombardia (cinque volte), compresi Parigi-Roubaix e Freccia Vallone. Per la sua storia: accompagnò l’Italia e gli italiani dalla miseria del primo dopoguerra all’inizio del boom economico attraverso il Ventennio, la Seconda guerra mondiale, la ricostruzione e la rinascita. Per i suoi scandali: due mogli, due figli, due famiglie, in un’epoca in cui il divorzio non era neppure immaginabile. Per la sua semplicità, generosità, umanità. Per la bicicletta: una regina alata, un tappeto volante, una fabbrica di sogni e avventure. E per lo sport: in Coppi si specchiavano, si identificavano, si esaltavano tutti quelli che, nell’esistenza quotidiana, non riuscivano, non vincevano, non ce la facevano. E per i suoi anniversari: cento anni fa (15 settembre 2019) la sua nascita, sessant’anni fa (2 gennaio 1960) la sua morte. Coppi non è stato il più forte né il più vincente, ma il più grande. Ed è per questo che la sua storia è diventata letteratura, mito, leggenda.

E allora diamo una bicicletta a Fausto Coppi. Diamogli una bicicletta sotto forma di quattro pedalate in collaborazione con le associazioni Fiab-RuotaLibera, Fiab-BiciLiberaTutti, Fiab-NaturAmici e Uisp-VediRomaInBici, di un reading con l’attore Maurizio Cardillo e uno dei giornalisti sportivi più autorevoli, Gian Paolo Ormezzano, di un incontro sulla storia (d’Italia) e sul Giro (d’Italia) con lo storico Gioachino Lanotte e lo scrittore giornalista Marco Pastonesi, di un altro incontro sul rapporto tra musica e bicicletta con il cantante musicista e scrittore Andrea Satta, di un appuntamento a scuola per occuparci di sicurezza stradale con la Fondazione Michele Scarponi, e di un’installazione artistica di Fernanda Pessolano dedicata alle storie e ai libri, di una narrazione scenica “Coppi Ultimo” con Marco Pastonesi e Alessandro D’Alessandro all’organetto. Alcuni di questi appuntamenti fanno parte del programma della manifestazione “Alla fine della città”, a cura di Ti con Zero, inserita in “Contemporaneamente Roma 2019”.

Giornalisti e scrittori che hanno collaborato al progetto: Marco Ballestracci, Giovanni Battistuzzi, Giuseppe Castelnovi, Filippo Cauz, Gino Cervi, Giorgio Cimbrico, Paolo Condò, Gian Luca Favetto, Claudio Gregori, Andrea Maietti, Gabriele Moroni, Gianni Mura, Luigi Panella, Marco Pastonesi, Giampiero Petrucci, Gian Paolo Porreca, Gianni Rossi.

In collaborazione con Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, Coordinamento Roma Ciclabile, Istituto Pacinotti Archimede – Liceo Sportivo, il Teatro Le sedie e il Museo Napoleonico.

L’associazione Ti con Zero, curatrice delle attività culturali della Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza, ha collaborato in questi anni per i progetti ideati sulla cultura dello sport e della bicicletta con Fci (Federazione ciclistica italiana, anche per il ciclocross), Siss (Società italiana storia dello sport), Biblioteca dello sport del Coni di Roma, Giro d’Italia Under 23, Coordinamento Roma Ciclabile, Museo all’aperto Serse e Fausto Coppi, Museo del Ghisallo, Museo dei Campionissimi, Museo della bicicletta Toni Bevilacqua, Fondazione Michele Scarponi, Fiab e numerose biblioteche di tappa durante i Giri d’Italia 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019.

Info Fernanda Pessolano 3498728813

FB Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza www.associazioneticonzero